Macerata: corso di formazione di pratica operativa annonaria per la Polizia Locale

Il 6 Ottobre si è svolto a Macerata il corso di formazione in materia annonaria organizzato dal locale Comando di Polizia Locale.

Il titolo della giornata era: “Tutti i controlli annonari, commerciali e igienici presso le attività commerciali in sede fissa”. Hanno partecipato circa 80 Agenti e Ufficiali provenienti da parecchi comuni delle Marche e una delegazione abruzzese.
Durante le ore di lezione è stata trattata la pratica operativa in ogni tipo di attività in sede fissa, con particolare riguardo alle truffe, alla polizia metrica e all’igiene alimentare.

Sono onorato di essere stato invitato perché questo mi ha permesso di trasmettere ai colleghi più giovani l’esperienza acquisita in 43 anni di servizio.
Decisamente gli argomenti che sono stati trattati non si trovano sui libri!

Le foto delle diapositive, scattate durante i sopralluoghi effettuati in tanti anni di servizio, hanno consentito ai presenti di immergersi nella realtà operativa, dove quello che conta è l’esperienza.
Ho avuto il piacere di ricevere i complimenti da Comandanti e responsabili che stimo, mi è piaciuto l’interesse che tutti hanno mostrato, rimasto vivo anche dopo ore e ore di lezione.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso per il numero dei partecipanti, visto che, da quello che mi hanno raccontato gli organizzatori, all’inizio era partito come un corso di formazione  ristretto agli appartenenti al Corpo di PL  di Macerata.
Sparsa la voce, in un paio di giorni si sono iscritte tantissime persone dei vari comandi delle Marche!

Bellissimo il fatto che ci davamo tutti del tu, come se ci conoscessimo da sempre sentendoci  membri della stessa famiglia: la Polizia Locale.
Mi sono rivisto nelle facce dei più giovani, nella contentezza di essere lì e nella loro voglia di voler imparare da chi si è formato sul campo.
Sono stato colpito dall’entusiasmo e dalla passione per questa materia da parte di tutti i partecipanti.

Pensavo che i controlli annonari  fossero destinati ormai alla pensione… invece, da quello che ho potuto constatare parlando con i partecipanti, sono vivi e destinati a crescere.

Piero Nuciari

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Un metodo infallibile e sconosciuto per scoprire se il pesce posto in vendita è fresco oppure no

Durante un sopralluogo commerciale presso una pescheria, uno dei controlli più importanti da effettuare è verificare che il pesce posto in vendita sia fresco.
Visto che in commercio “nulla si spreca”, potrebbe capitare di avere a che fare con un pescivendolo “furbo” che ha mescolato pesce rimasto invenduto qualche giorno prima (e tenuto in frigo o in congelatore), con il pesce di giornata.
Purtroppo è una truffa abbastanza frequente che al sottoscritto è capitata diverse volte nel corso degli anni.
Esiste un metodo infallibile per scoprire se il pesce posto in vendita è fresco oppure no e lo spiego nel video.
Una volta applicata questa tecnica che, ripeto, da una certezza quasi del 100 %, occorre usare le procedure tradizionali di verifica, chiedendo l’intervento del servizio veterinario della ASL che provvederà al prelievo dei campioni nel rispetto della normativa vigente.
L’articolo 2, comma 12 del D.Lgs n. 27/2021 infatti prevede che:
“Il  personale  e  le  forze  di  polizia  afferenti  ad  altre Istituzioni che, nell’ambito dello  svolgimento dei controlli condotti per la propria attività istituzionale, sospettino la presenza di non conformità nei settori di  cui  al  comma  1,  ne  danno  tempestiva segnalazione alle Autorità competenti.”

I “settori del comma 1” sono:
“[omissis] a) alimenti, inclusi i nuovi alimenti, e la sicurezza alimentare, in tutte le fasi  della  produzione,  della  trasformazione  e  della distribuzione di alimenti comprese le norme relative alle indicazioni nutrizionali e il loro coinvolgimento nel mantenimento dello stato di salute fornite sui prodotti  alimentari,  anche  con  riferimento  ad alimenti contenenti allergeni e  alimenti  costituiti,  contenenti  o derivati da OGM, nonche’ la fabbricazione  e  l’uso  di  materiali  e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti; [omissis]”

Piero Nuciari

 

 

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La somministrazione dei tramezzini in un bar. Modalità di controllo.

Riguardo ai tramezzini esposti per la vendita, occorre controllare che siano mantenuti a una temperatura di circa 4° C e che riportino le indicazioni (denominazione, ingredienti per ordine decrescente, quantità espressa in percentuale dei vari prodotti utilizzati, etc) previste dalla normativa vigente.

Nel caso in cui vengano posti in vendita tramezzini o altri prodotti di pasticceria preconfezionati, occorre controllare la data di scadenza delle singole confezioni.

 

Nota
Per motivi igienici, i cartellini riportanti le indicazioni suddette NON devono essere infilzati nei tramezzini.
Per le previsioni dell’art. 19, comma 3, del D.Lgs. 231/2017, nel caso in cui l’esercente abbia scelto di indicare gli ingredienti dei tramezzini con il cartello unico, non è obbligato ad indicarli nuovamente con i cartellini posti sui contenitori.

Se sono prodotti direttamente dal gestore, occorre accertare il possesso dell’autorizzazione sanitaria del locale di preparazione, la presenza di reti antimosche, del bidone con apertura a pedale (il cui coperchio deve essere sempre chiuso), etc.

Bisogna inoltre accertare che le materie utilizzate per la preparazione non siano scadute di validità e che risultino immagazzinate in appositi contenitori chiusi all’interno del frigorifero.

Piero Nuciari

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