Durante un sopralluogo commerciale presso una pescheria, uno dei controlli più importanti da effettuare è verificare che il pesce posto in vendita sia fresco.
Visto che in commercio “nulla si spreca”, potrebbe capitare di avere a che fare con un pescivendolo “furbo” che ha mescolato pesce rimasto invenduto qualche giorno prima (e tenuto in frigo o in congelatore), con il pesce di giornata.
Purtroppo è una truffa abbastanza frequente che al sottoscritto è capitata diverse volte nel corso degli anni.
Esiste un metodo infallibile per scoprire se il pesce posto in vendita è fresco oppure no e lo spiego nel video.
Una volta applicata questa tecnica che, ripeto, da una certezza quasi del 100 %, occorre usare le procedure tradizionali di verifica, chiedendo l’intervento del servizio veterinario della ASL che provvederà al prelievo dei campioni nel rispetto della normativa vigente.
L’articolo 2, comma 12 del D.Lgs n. 27/2021 infatti prevede che:
“Il personale e le forze di polizia afferenti ad altre Istituzioni che, nell’ambito dello svolgimento dei controlli condotti per la propria attività istituzionale, sospettino la presenza di non conformità nei settori di cui al comma 1, ne danno tempestiva segnalazione alle Autorità competenti.”
I “settori del comma 1” sono:
“[omissis] a) alimenti, inclusi i nuovi alimenti, e la sicurezza alimentare, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione di alimenti comprese le norme relative alle indicazioni nutrizionali e il loro coinvolgimento nel mantenimento dello stato di salute fornite sui prodotti alimentari, anche con riferimento ad alimenti contenenti allergeni e alimenti costituiti, contenenti o derivati da OGM, nonche’ la fabbricazione e l’uso di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti; [omissis]”
Piero Nuciari